Test Finale – CULTURA DEI CONTROLLI, ANTIRICICLAGGIO LOTTA AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO – Sessione Ottobre 2022

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32. Il personale del soggetto obbligato, quando rileva una o più operazioni “anomale” disposte dal cliente, deve:

a. Effettuare una SOS, senza indugio.

b. Effettuare ulteriori verifiche sull’operazione apparentemente “anomala”, eventualmente chiedendo spiegazioni e/o documenti giustificativi al cliente.

c. Rifiutare l’effettuazione dell’operazione e informare il Responsabile SOS.

d. Effettuare l’operazione e procedere con una SOS.

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23. La Direttiva 2015/849 (Quarta Direttiva):

a. Ha introdotto un primo concetto di rischio nell’ambito dei rapporti e delle operazioni a distanza.

b. Ha previsto l’obbligo a carico degli Intermediari bancari e finanziari di identificare i clienti mediante documento di identità, quando avviano rapporti di affari ovvero in presenza di transazioni eccedenti un determinato valore.

c. Ha introdotto l’obbligo di effettuare un processo di autovalutazione del rischio di riciclaggio.

d. Ha escluso le Pubbliche Amministrazioni dagli obblighi di Antiriciclaggio.

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24. Con il Provvedimento in materia di Adeguata Verifica (ADV) del 30 Luglio 2019:

a. Vengono confermati i medesimi presupposti applicativi per l’ADV del Provvedimento precedente.

b. Scompare qualunque meccanismo di applicazione automatica degli obblighi di semplificata verifica.

c. Non è prevista la possibilità di applicare misure di semplificata verifica.

d. È prevista la possibilità di applicare misure di semplificata verifica soltanto in presenza di un rischio di riciclaggio o finanziamento del terrorismo che non sia alto.

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25. La qualifica di Persona Politicamente Esposta (PEP) è un elemento che innalza il profilo di rischio del cliente ed obbliga all’esecuzione di un’Adeguata Verifica (ADV) rafforzata:

a. L’ADV rafforzata si applica solo nel caso in cui il cliente sia un PEP.

b. L’ADV rafforzata si applica solo nel caso in cui il cliente o almeno uno dei suoi titolari effettivi sia un PEP.

c. L’ADV rafforzata si applica solo nel caso in cui il cliente rifiuti di fornire le sue generalità.

d. L’ADV rafforzata si applica solo nel caso in cui il cliente sia un PEP o almeno uno dei suoi titolari effettivi sia un PEP o il cliente sia un familiare di un PEP o il cliente intrattiene stretti legami con un PEP.

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26. Chiusura dell’Adeguata Verifica del cliente:

a. L’Adeguata Verifica va eseguita prima dell’apertura del rapporto e si conclude positivamente con l’apertura del rapporto stesso.

b. L’Adeguata Verifica eseguita prima dell’apertura del rapporto, continua nel tempo e quindi implica la verifica, nel continuo, delle operazioni richieste dal cliente e si conclude quando il cliente cessa di avere rapporti finanziari con il soggetto obbligato.

c. L’Adeguata Verifica va eseguita prima dell’apertura del rapporto e va rieseguita solo dopo un intervallo di tempo determinato nella normativa interna del soggetto obbligato.

d. L’Adeguata Verifica va eseguita contestualmente all’apertura del rapporto e va rieseguita solo dopo un intervallo di tempo determinato nella normativa interna del soggetto obbligato.

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27. L'Adeguata Verifica e la variazione del profilo di rischio del cliente:

a. Con l’Adeguata Verifica viene anche valutato il rischio associato ad ogni cliente. Il rischio assegnato all’apertura del rapporto non può più essere modificato.

b. Con l’Adeguata Verifica viene anche valutato il rischio associato ad ogni cliente. Il rischio assegnato all’apertura del rapporto può e deve essere modificato nel tempo in funzione delle operazioni richieste dal cliente o di qualsiasi altra informazione di cui il personale è venuto a conoscenza.

c. Il profilo di rischio associato al cliente può essere modificato nel tempo, ma solo verso un rischio maggiore.

d. Il profilo di rischio associato al cliente può essere modificato nel tempo, ma solo verso un rischio minore.

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28. Il profilo di rischio del cliente e i procedimenti penali:

a. Nel valutare il profilo di rischio del cliente non è possibile tener conto di eventuali informazioni su procedimenti penali a carico del cliente, in quanto dati “sensibili” per la privacy.

b. Nel valutare il profilo di rischio del cliente è obbligatorio tener conto di eventuali informazioni su procedimenti penali a carico del cliente, solo se si è venuti a conoscenza diretta a seguito di richieste pervenute al soggetto obbligato dall’Autorità giudiziaria.

c. Nel valutare il profilo di rischio del cliente è obbligatorio tener conto di eventuali informazioni su procedimenti penali a carico del cliente, di cui si è venuti a conoscenza diretta a seguito di richieste pervenute al soggetto obbligato dell’Autorità giudiziaria o anche per conoscenza indiretta tramite altre fonti come, per esempio, notizie di stampa.

d. Nel valutare il profilo di rischio del cliente è esclusivamente facoltativo tener conto di eventuali informazioni su procedimenti penali a carico del cliente.

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29. Le operazioni messe in atto dal cliente presso il soggetto obbligato, devono essere considerate “normali” o “anomale” se:

a. “normali” se coerenti (cioè ragionevolmente compatibili), sia per i mezzi di pagamento utilizzati che per l'ammontare, col profilo economico e finanziario del cliente; “anomale” se non sono coerenti o non compatibili.

b. “normali” se di basso importo; “anomale” se di elevato importo.

c. “normali” se eseguite con mezzi di pagamento “tracciabili" (assegni, bonifici, SDD, eccetera); “anomale” se eseguite con mezzi non tracciabili (contante o titoli al portatore).

d. “normali” se ordinate presso lo sportello; “anomale” se ordinate a distanza.

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30. Che cosa bisogna esaminare e valutare per predisporre una SOS?

a. La presenza di una incoerenza/anomalia tra quanto dichiarato dal cliente, quanto presente negli archivi del soggetto obbligato e quello che invece emerge dall’operatività registrata dal cliente.

b. Un’operatività di importo elevato.

c. Il fatto che il cliente operi da un Paese ad alto rischio.

d. La presenza di un reato presupposto di riciclaggio.

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31. Il soggetto obbligato, tramite il Responsabile delle SOS, deve inviare una Segnalazione di Operazione Sospetta all’UIF:

a. Nel caso in cui il cliente sia una persona politicamente esposta.

b. Solo quando si è assolutamente certi che i fondi siano di provenienza illecita o si è certi che servano a compiere attentati terroristici.

c. Quando si sospetti o si abbiano motivi ragionevoli di sospettare, che fondi o altre risorse economiche siano i proventi di attività criminose oppure sono collegati o connessi al finanziamento del terrorismo.

d. Nel caso in cui il cliente non abbia comunicato al soggetto obbligato la variazione di informazioni precedentemente fornite come, per esempio, l’indirizzo di residenza o il nuovo documento d’identità.

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22. L’Adeguata Verifica del cliente è in primo luogo compito e responsabilità:

a. Della banca e/o dell’intermediario finanziario.

b. Del Responsabile Antiriciclaggio.

c. Del cliente che richiede l’operazione o l’apertura del rapporto.

d. Del personale che esegue l’operazione o instaura il rapporto.

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33. Chi può avviare il processo di Segnalazione di Attività Sospetta?

a. Il solo personale che entra in contatto col cliente.

b. Il solo personale della Funzione Antiriciclaggio.

c. Tutto il personale del soggetto obbligato in presenza di un sospetto di riciclaggio.

d. Per avviare il processo di Segnalazione è necessario avere un'autorizzazione dal Responsabile SOS.

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34. Il Responsabile delle SOS quando riceve una comunicazione di una operazione sospetta dal personale:

a. Deve sempre inoltrarla all'UIF.

b. Valuta la comunicazione ricevuta confrontandosi anche col segnalante e decide se inoltrarla all'UIF o se archiviarla.

c. Se incompleta, deve archiviarla.

d. Deve sempre inoltrarla all'UIF se di importo rilevante e in contanti.

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35. Il sistema sanzionatorio previsto dal D.Lgs. 125/2019 di recepimento della V Direttiva:

a. Prevede solo sanzioni amministrative.

b. Prevede solo sanzioni penali.

c. Prevede sanzioni penali e amministrative.

d. Prevede sanzioni penali per i soli componenti degli Organi di controllo.

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35. Quale di queste affermazioni è esatta?

a. L’inoltro di una SOS esonera dall’invio di una comunicazione oggettiva sull’operazione.

b. La SOS è fondata esclusivamente sul patrimonio informativo già in possesso del segnalante.

c. La SOS prescinde dall’importo dell’operazione e riguarda anche operazioni tentate, rifiutate o comunque non concluse.

d. La SOS ha origine necessariamente dalla conoscenza da parte del segnalante di eventi illeciti.

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36. Quale è, tra quelle in risposta, la principale criticità dei segnalanti in presenza di operazioni in valute virtuali:

a. L’assenza di una Autorità di Vigilanza espressamente preposta al controllo delle valute virtuali.

b. L’assenza di un corpus di norme antiriciclaggio (e di contrasto al finanziamento del terrorismo) specificamente dedicate alle valute virtuali.

c. L’impossibilità di ricostruire per i segnalanti una operatività di riciclaggio (e di contrasto al finanziamento del terrorismo).

d. L’impossibilità di effettuare una adeguata verifica del cliente che effettua l’operazione.

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3. Quale è la finalità principale dei controlli di primo livello affidati alle singole realtà operative?

a. Di assicurare il corretto svolgimento delle attività espletate dalle singole unità operative.

b. Di svolgere compiti di controllo richiesti rispettivamente dalle funzioni di controllo di primo e di secondo livello.

c. Di verificare l’efficacia concreta delle policy, delle procedure e dei processi aziendali a presidiare i rischi di non conformità alle norme esterne (es: leggi nazionali, regolamenti internazionali, ecc.).

d. Nel riferire alle Funzioni di Controllo di secondo e terzo livello circa l’esito dei controlli effettuati.

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12. Perché va adottato l’approccio basato sul rischio?

a. Perché consente ai soggetti obbligati di organizzarsi nella maniera ritenuta migliore per loro.

b. Perché consente di considerare tutti i rischi aziendali.

c. Perché permette di concentrare in maniera efficace ed efficiente le risorse a disposizione dell’azienda.

d. Perché consente di ridurre fino ad escluderlo il rischio di riciclaggio.

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19. L’Adeguata Verifica può essere:

a. Standard (o ordinaria) e poi si valuta se rafforzarla o semplificarla.

b. Semplificata e poi si valuta se eseguirla in modalità standard (o ordinaria) o rafforzarla.

c. Rafforzata tranne nel caso in cui il cliente sia ben conosciuto.

d. Standard (o ordinaria), semplificata o rafforzata.

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20. Nell’Adeguata Verifica a distanza quali delle seguenti affermazioni è corretta?

a. E' indispensabile la produzione di un documento di identità personale.

b. Il cliente deve essere in possesso di una “identità digitale”.

c. E' indispensabile riscontrare i dati acquisiti secondo le modalità più opportune rispetto al rischio specifico.

d. Valgono le stesse regole dell’identificazione in presenza con l’eccezione del documento di identità che andrà prodotto in copia.

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13. L’approccio basato sul rischio (RBA) quali Funzioni e/o Organi aziendali coinvolge?

a. La Funzione AML, la Funzione Compliance e l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001 rientrando il riciclaggio tra gli illeciti previsti dal decreto sulla responsabilità amministrativa degli enti.

b. La Funzione AML, la Funzione Compliance e la Funzione Risk Management.

c. La Funzione AML e la Funzione Risk Management.

d. Tutte le Funzioni di controllo e operative dell’azienda, nonché gli Organi di gestione e di supervisione strategica dell’azienda.

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2. Quali sono i rischi che riguardano l’intera organizzazione di una impresa bancaria, assicurativa, finanziaria?

a. Il rischio di credito.

b. Il rischio di credito unitamente al rischio di mercato e al rischio attuariale.

c. Il solo rischio reputazionale.

d. Il rischio reputazionale e il rischio operativo.

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4. La Funzione Compliance e la Funzione Antiriclaggio (AML/CFT):

a. La Funzione Compliance (conformità alle norme) ha il compito di interpretare e applicare le disposizioni nazionali e internazionali in materia AML/CFT; la Funzione Antiriciclaggio di seguire i processi legati alla segnalazione di operazioni sospette.

b. La Funzione Compliance è una funzione di controllo di secondo livello all’interno della quale deve essere collocata la Funzione Antiriciclaggio in quanto entrambe presidiano i rischi di disallineamento rispetto alle norme, differendo tra loro solo per il contenuto dei controlli.

c. La Funzione Compliance e la Funzione Antiriciclaggio sono entrambe Funzioni di Controllo di secondo livello; fermo restando che la Funzione Antiriciclaggio può coincidere con la Funzione Compliance all’interno dell’organizzazione aziendale.

d. La Funzione Compliance ha il compito di presidiare i rischi di riciclaggio di natura qualitativa (ad es. i disallineamenti normativi), mentre la Funzione Antiriciclaggio ha il compito di presidiare i rischi quantitativi (ad es. attraverso l’autovalutazione del rischio di riciclaggio).

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5. Delle seguenti Funzioni aziendali chi presidia i rischi etici e reputazionali?

a. La Funzione Internal Audit.

b. La Funzione Risk Management.

c. La Funzione Compliance.

d. La Funzione Internal Audit unitamente alle altre Funzioni di Controllo (Risk Management, Compliance, Antiriciclaggio AML/CFT) e all’alta dirigenza (Consiglio di Amministrazione).

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6. Quale tra le seguenti risposte contiene la corretta differenza tra i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo?

a. Nel riciclaggio sono poste in essere azioni per “ripulire” beni di provenienza illecita (riferibili ai cosiddetti reati presupposto di riciclaggio); nel finanziamento del terrorismo sono poste in essere azioni dirette a raccogliere fondi, anche leciti, per favorire la commissione di azione terroristiche.

b. Il rischio di finanziamento del terrorismo si manifesta nei soli paesi a rischio o sottoposti a sanzioni internazionali e ad embarghi, mentre il rischio di riciclaggio riguarda tutti i paesi.

c. Il rischio di finanziamento del terrorismo mina la stabilità, l’efficienza e la fiducia nel sistema finanziario nonché in quello politico, mentre il rischio di riciclaggio altera esclusivamente le regole in materia di concorrenza tra imprese.

d. Il rischio di finanziamento del terrorismo si combatte attraverso la collaborazione tra autorità internazionali, mentre il rischio di riciclaggio riguarda i singoli paesi che definiscono i principi normativi e le regole più idonee per combatterlo.

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7. Il sistema sanzionatorio negli ambiti Antiriciclaggio e Lotta al Finanziamento del Terrorismo:

a. È articolato in sanzioni esclusivamente amministrative comminate dal MEF e dalle Autorità di Vigilanza.

b. È articolato in sanzioni esclusivamente penali applicabili all’alta dirigenza.

c. È articolato in sanzioni amministrative e penali. Quelle amministrative sono comminate dal MEF per i comportamenti contrari alle normative, tenuti dalle persone fisiche sulla base dei principi di gravità, frequenza, ecc.

d. È articolato in sanzioni amministrative e penali. Quelle amministrative sono applicate, oltre che per comportamenti contrari alle normative tenuti dalle persone fisiche sulla base dei principi di gravità, frequenza, ecc., anche per carenze organizzative attinenti ai soggetti obbligati.

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8. Cos’è e di cosa si occupa l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF)?

a. L'UIF è la FIU che per l’Italia è incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette, trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori.

b. L’UIF, oltre ai compiti di cui alla risposta precedente, ha l’ulteriore compito di predisporre le normative di secondo livello per l’applicazione in Italia delle direttive antiriciclaggio emanate dall’UE.

c. È l’Agenzia che opera come organismo investigativo di polizia e organo di controllo amministrativo del settore finanziario.

d. È l’Agenzia che opera come organismo investigativo di polizia del settore finanziario.

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9. Quale sarà la principale finalità dell’Autorità Europea AMLA (Anti Money Laundering Authority)?

a. Giungere ad un sistema centralizzato a livello europeo che integri le attività di acquisizione di dati delle FIU nazionali al fine della individuazione delle attività sospette di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

b. Giungere ad un sistema centralizzato a livello europeo che a tendere sostituisca le attività delle FIU nazionali.

c. Giungere ad un sistema europeo che armonizzi gli obblighi antiriciclaggio e CFT e incrementi la cooperazione tra Autorità centrali e FIU nazionali.

d. Giungere ad un sistema europeo esclusivamente volto ad armonizzare gli obblighi antiriciclaggio e di lotta al finanziamento del terrorismo AML e CFT.

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10. Con il Provvedimento in materia di Organizzazione del 26 Marzo 2019 della Banca d’Italia e, analogamente, con il provvedimento del 12 febbraio 2019 n. 44 dell'IVASS:

a. Vengono confermati i medesimi presupposti organizzativi dei Provvedimenti precedenti.

b. Scompare qualunque requisito organizzativo minimo, poiché la norma è ispirata ad un principio di proporzionalità che vuole non gravare di eccessivi costi organizzativi i soggetti di minori dimensioni.

c. I soggetti obbligati attribuiscono a una apposita Funzione di controllo aziendale la responsabilità di assicurare l’adeguatezza, la funzionalità e l’affidabilità dei presidi antiriciclaggio; formalizzano l’attribuzione della responsabilità per la segnalazione delle SOS.

d. E’ la Funzione Compliance o, in alternativa, la Funzione Risk Management che assume la responsabilità di assicurare l’adeguatezza, la funzionalità e l’affidabilità dei presidi antiriciclaggio, nonché la responsabilità per la segnalazione delle SOS.

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11. La Funzione Antiriciclaggio e i rapporti con le altre funzioni aziendali: quale risposta è corretta e completa?

a. La Funzione Antiriciclaggio collabora con le altre funzioni di controllo presenti in azienda allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di gestione del rischio di riciclaggio in modo coerente con le strategie e l’operatività aziendale, disegnando processi conformi alla normativa.

b. La Funzione Antiriciclaggio collabora con le altre e diverse funzioni presenti in azienda allo scopo di sviluppare le proprie metodologie di gestione del rischio di riciclaggio in modo coerente con le strategie e l’operatività aziendale, disegnando processi conformi alla normativa vigente e prestando ausilio consultivo.

c. La Funzione Antiriciclaggio coordina le diverse funzioni di controllo e operative presenti in azienda allo scopo di mitigare i rischi di riciclaggio nell’ambito della operatività aziendale e disegna i processi aziendali conformi alla normativa vigente.

d. La Funzione Antiriciclaggio coordina le diverse funzioni di controllo e operative presenti in azienda allo scopo di mitigare i rischi di riciclaggio nell’ambito della operatività aziendale, mentre spetta alla Funzione Risk Management sviluppare le metodologie di autovalutazione del rischio di riciclaggio.

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1. Quale è la caratteristica essenziale di un efficace ed efficiente sistema dei controlli interni?

a. Deve essere articolato in Funzioni di Controllo di terzo e di secondo livello, nonché prevedere controlli di linea (o di primo livello), a presidio dei rischi e coinvolgere l’intera organizzazione aziendale, ricomprendendo sia il vertice e sia tutto il personale.

b. Deve essere articolato in modo da coinvolgere tutto il personale.

c. Deve essere articolato esclusivamente in Funzioni di Controllo di terzo livello (Internal Audit) e di secondo livello (Compliance, Antiriciclaggio, Risk), il cui compito si estende anche ai controlli di linea (i cosidetti controlli di primo livello).

d. Deve essere composto da Funzioni di Controllo di terzo e di secondo livello e coinvolgere l’intera struttura organizzativa dal vertice a tutto il personale.

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15. Principali obblighi che consentono una corretta adeguata verifica del cliente sono:

a. L'identificazione del cliente, del beneficiario, del titolare effettivo, la verifica di tali dati, la natura e lo scopo del rapporto, il controllo costante della correttezza e attualità dei dati lungo tutta la durata del rapporto continuativo.

b. L’identificazione del cliente, del beneficiario, del titolare effettivo.

c. L’identificazione del cliente, del beneficiario, del titolare effettivo, la verifica di tali dati, la natura e lo scopo del rapporto.

d. La compilazione del questionario Know Your Customer di adeguata verifica da parte del cliente.

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14. L’Autovalutazione del rischio è richiesta dalle Autorità di Vigilanza con la finalità di:

a. Potenziare la consapevolezza del vertice aziendale sui rischi ML e FT.

b. Disporre di strumenti operativi per l’azienda al fine di predisporre policy, procedure e processi interni di presidio dei rischi ML e FT.

c. Potenziare la capacità di inoltrare le Segnalazioni di Operazioni Sospette all’UIF.

d. Assicurare la consapevolezza del vertice aziendale, favorire interventi correttivi, potenziare la capacità conoscitiva a disposizione dell’Autorità di Vigilanza in ordine all’efficace attività di presidio aziendale sui rischi ML e FT.

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14. Solamente uno dei casi sotto riportati rappresenta un obbligo compreso nell’Adeguata Verifica a carico dei clienti in materia di Antiriciclaggio. Quale?

a. La natura dell’attività svolta ma solamente per operazioni superiori a 10.000 €.

b. L’indicazione dello scopo del rapporto che si intende instaurare.

c. Il proprio profilo economico e finanziario ma solamente nei casi di vera e propria necessità.

d. La propria natura giuridica ma solamente in presenza di una richiesta da parte della Magistratura.

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17. In quale di queste figure si identifica il Titolare Effettivo?

a. La persona o le persone fisiche e/o giuridiche che ha/hanno il controllo dell’azienda, ente ecc.

b. La persona o le persone giuridiche che ha/hanno il controllo dell’azienda, ente, ecc.

c. La persona o le persone fisiche che ha/hanno il controllo dell’azienda, ente, ecc.

d. La persona o le persone fisiche che ha/hanno la rappresentanza dell’azienda, ente, ecc.

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16. L’adeguata verifica per l’instaurazione di un rapporto continuativo si conclude:

a. Con la raccolta del questionario KYC di adeguata verifica ed aver aperto il rapporto con il cliente.

b. Con l’adempimento dei diversi obblighi di adeguata verifica ferma restando la necessità di un controllo costante dei dati e delle informazioni lungo tutta la durata del rapporto.

c. Con la definizione del profilo economico e finanziario del cliente.

d. Con la verifica dei dati e delle informazioni fornite dal cliente con il questionario KYC.

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17. L’Adeguata Verifica può essere:

a. Standard (o ordinaria) e poi si valuta se rafforzarla o semplificarla.

b. Semplificata e poi si valuta se eseguirla in modalità standard (o ordinaria) o rafforzarla.

c. Rafforzata tranne nel caso il cliente sia ben conosciuto.

d. Standard (o ordinaria), semplificata o rafforzata.

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18. Una sola di queste risposte è esatta. Quale?

a. Se il cliente si rifiuta di fornire le informazioni necessarie per l’Adeguata Verifica il rapporto non va aperto e/o l’operazione non va eseguita.

b. Se il cliente si rifiuta di fornire le informazioni necessarie per l’Adeguata Verifica il rapporto non va aperto e/o l’operazione non va eseguita solamente in presenza di gravi rischi di riciclaggio.

c. Se il cliente si rifiuta di fornire le informazioni necessarie per l’Adeguata Verifica il rapporto può essere aperto e/o l’operazione può essere eseguita, ma obbligatoriamente va fatta una SOS.

d. Se il cliente si rifiuta di fornire le informazioni necessarie per l’Adeguata Verifica il rapporto non va aperto e/o l’operazione non va eseguita solamente in presenza di operatività con Paesi ad alto rischio di riciclaggio.

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21. Se un cliente è una Persona Politicamente Esposta (PEP) il rischio è maggiore perché:

a. Il cliente è un personaggio pubblico ed occorre stare attenti che non sia violata la sua “privacy”.

b. Il cliente è esposto a rischi di corruzione.

c. Il cliente sicuramente movimenta fondi maggiori rispetto ad altri clienti non “PEP”.

d. Il cliente, viste le sue funzioni, potrebbe prendere decisioni molto importanti.

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